La storia dell’Etiopia è ricca di eventi tumultuosi, rivoluzioni sociali e cambiamenti politici drastici. Tra queste storie avvincenti, spicca la figura di Zewditu, imperatrice d’Etiopia dal 1916 al 1930. Il suo regno, segnato da profonde sfide interne ed esterne, fu un momento cruciale nella storia del paese, aprendo le porte a nuove idee e a un’evoluzione sociale significativa.
Nata nel 1879, Zewditu era figlia di Menelik II, il celebre imperatore che aveva sconfitto gli italiani alla battaglia di Adwa nel 1896. Cresciuta in un ambiente reale, imparò le arti della diplomazia e dell’amministrazione, acquisendo una profonda conoscenza del suo popolo e delle sue esigenze.
Alla morte del padre, suo cugino Tafari Makonnen (poi diventato Haile Selassie I) fu nominato reggente per conto di Zewditu. Sebbene inizialmente si trattasse di un accordo per evitare conflitti interni, la figura di Zewditu diventò presto una forza trainante nella politica etiope.
Il suo regno fu caratterizzato da importanti sfide:
- La crescente instabilità interna: diverse fazioni all’interno del paese aspiravano a maggiori poteri, mettendo a dura prova l’unità nazionale.
- L’espansionismo coloniale: le potenze europee continuavano a bramare il controllo dell’Etiopia, considerata una fonte di risorse e un passaggio strategico verso altre colonie.
Zewditu affrontò queste sfide con determinazione e astuzia.
- Promozione dell’uguaglianza: Zewditu si impegnò per migliorare la condizione delle donne nella società etiopica. Promosse l’istruzione femminile, incoraggiò le donne a partecipare alla vita politica ed economica del paese e combatté contro la discriminazione di genere.
- Diplomazia strategica: cercò di mantenere un equilibrio delicato con le potenze coloniali, sfruttando i contrasti tra Francia, Italia e Gran Bretagna per ottenere vantaggi economici e politici per l’Etiopia.
La Sfida della Colonizzazione: La Guerra d’Etiopia (1935-1936)
Nonostante gli sforzi di Zewditu, la minaccia italiana divenne sempre più urgente. Nel 1935, Benito Mussolini lanciò un’invasione a larga scala dell’Etiopia, desideroso di espandere il suo impero coloniale e vendicare la sconfitta subita nel 1896.
L’esercito italiano, ben equipaggiato e numeroso, ebbe rapidamente la meglio sulle forze etiopiche, che mancavano di armamenti moderni e di un coordinamento efficace. La resistenza etiopica fu feroce, ma inutilizzata.
Zewditu si trovò impotente di fronte all’avanzata italiana, costretta ad abbandonare Addis Abeba. Dopo una breve fuga, abdicò in favore di suo cugino Tafari Makonnen (futuro Haile Selassie I) sperando che il giovane leader potesse condurre la resistenza contro gli invasori.
Conseguenze della Guerra:
La conquista italiana dell’Etiopia ebbe profonde ripercussioni:
- Perdita di indipendenza: L’Etiopia fu incorporata nell’impero italiano come colonia, subendo un duro regime di oppressione e sfruttamento.
- Cambiamenti sociali: l’occupazione italiana portò a profondi cambiamenti sociali, con la soppressione delle tradizioni locali e l’imposizione di una cultura italiana.
Tuttavia, la resistenza etiope non si spense. Molti patrioti continuarono a combattere contro gli occupanti italiani in una guerra di guerriglia che durò fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945.
L’Eredità di Zewditu:
Zewditu, nonostante la sua breve regno segnato dalla invasione italiana, lasciò un segno indelebile nella storia dell’Etiopia:
Contributo | Descrizione |
---|---|
Promozione della parità di genere | Fu una delle prime donne ad assumere il potere in Africa, e si impegnò per migliorare la condizione delle donne nel paese. |
Diplomazia abile | Navigò con successo le acque turbolente della politica internazionale, cercando di mantenere un equilibrio tra le potenze coloniali. |
Simbolo di resistenza | La sua figura continua ad ispirare gli etiopi, ricordando la loro lotta per l’indipendenza e la dignità nazionale. |
Zewditu rimane una figura affascinante e controversa nella storia etiope. Il suo regno fu un periodo di grandi sfide e cambiamenti, ma anche di importanti innovazioni sociali e politiche. La sua figura ci ricorda che anche in momenti di grande difficoltà, è possibile trovare la forza per lottare per ciò che si crede giusto.